Daniele Silvestro, biografia

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acabo
view post Posted on 20/3/2007, 18:14




Famiglia
Mamma Emanuela, bolognese, è cantante jazz; papà Alberto, romano, è scrittore ("L'uomo che ascolta", "Pensare 27", "L'amore a ritroso") e coautore dei programmi tv di Maurizio Costanzo e Maria De Filippi. In occasione del suo diciottesimo compleanno, suo padre (scomparso il 21 maggio 2001) gli regala? una frase: "Quando entro in casa e sento musica, so che ci sei, perché sei fatto di musica.Come per sua madre, tua madre era di jazz; e per mio padre, io teatro e penna. Tua madre è ancora jazz, io sono ancora penna: spero che tu resti musica ogni giorno".
Fra gli attori del video di "Banalità" (dall'album "Il dado" del 1996) c'è anche suo padre, inquadrato mentre scrive su un foglio: si tratta proprio di questo ritratto di famiglia letterario.


Formazione
Durante le scuole elementari a tempo pieno costruisce la sua sconfinata cultura cinematografica: terminate le lezioni alle quattro, infatti, trascorre tutti i pomeriggi nel vicino cinema parrocchiale (un film diverso ogni giorno). Studia giovanissimo pianoforte e chitarra. A 14 anni compone la sua prima canzone: "41 anni fa", dedicata al secondo scudetto appena conquistato dalla Roma, ancora oggi la sua squadra del cuore. Frequenta il liceo classico Mamiani. Cresce artisticamente in una cover band ispirata ai Duran Duran e al repertorio degli Anni 80. Per dirla tutta, viene ammesso nel gruppo soprattutto grazie alla sua bella tastiera? "A 16 anni, come quasi tutti i miei coetanei, volevo il motorino. E mio padre, come quasi tutti i suoi coetanei, non era d'accordo. Così abbiamo fatto un patto: ho rinunciato al motorino in cambio di una tastiera. Non una qualsiasi: era una Yamaha DX-7, il modello più nuovo e sofisticato in circolazione". Oltre a suonare nelle cantine, Daniele si appassiona alle sonorizzazioni: passa intere notti insonni a realizzare musical e documentari. Altra gavetta fondamentale, sono i concerti nelle piazze più amene come turnista.


Viaggi
Dai 12 ai 20 anni impiega almeno un mese delle sue vacanze in soggiorni-studio in Inghilterra, assorbendo anche la cultura musicale britannica. Nel 1989 esplora l'Europa per tre settimane: dall'allora Cecoslovacchia fino alla Svezia, passando per la Germania. Parte con lo zaino sulle spalle, la chitarra a tracolla, 80 mila lire e un biglietto Inter-Rail in tasca. Nient'altro. L'idea era quella di comportarsi da perfetto busker, racimolando lo stretto necessario per sopravvivere sulla pubblica via, cantando per i passanti. Invece? "I primi tre giorni non ho mangiato e ho dormito dove capitava, perché non riuscivo a vincere la mia timidezza e a suonare per strada. In Germania mi sono aggregato a un ragazzo che faceva rock'n'roll: io lo accompagnavo e lui mi dava qualche spicciolo". Ancora oggi viaggiare è una delle sue passioni più forti: subito prima del Festival di Sanremo 2002 si rilassa a Marrakech, in Marocco. La sua meta preferita è Cuba: la prima volta ci va da turista, la seconda come ospite del Festival della Gioventù Comunista (31 luglio 1997).


Passatempi
Tifoso della Roma, gioca a calcio per beneficenza nella Dinamo Rock (alter ego "rockettaro" della Nazionale Italiana Cantanti) assieme a Ligabue e Piero Pelù. Non ha smesso di andare al cinema e fra le sue letture ci sono anche i fumetti "a striscia": i preferiti sono "Asterix", "Lupo Alberto", "B.C." e "Mafalda". In cucina Daniele è contemporaneamente buongustaio e cuoco eccellente: pasta e fagioli è la sua specialità.


Influenze artistiche
Ha svariati modelli musicali. E fra quelli letterari, naturalmente, c'è il padre che gli parlava? in rima! Volete qualche nome? Eccoli. "Quando mi chiedono quali artisti mi hanno influenzato, cito sempre per primi i Beatles. In realtà, credo di aver imparato di più da Fabrizio De Andrè, Edoardo Bennato, il primo Pino Daniele, Paolo Conte, i Police e Bob Marley. Ho ascoltato di tutto, compresi i musical (soprattutto quelli di Andrew Lloyd Webber) e tantissimo jazz. Per quanto riguarda i testi, invece, sono stati fondamentali autori come Calvino e Dostoevskij, i romanzi di fantascienza (Asimov su tutti) e le opere teatrali. Il più importante, umanamente e artisticamente, è stato mio padre, che mi ha insegnato più di tutti, soprattutto l'uso della parola: quando ero piccolo, infatti, mi parlava in rima. Avevo pochi anni e mi divertivo già a inventare filastrocche. Da lui ho ereditato un umorismo giocato sugli equivoci e il doppio senso, oltre alla necessità di uscire dagli schemi. Quando scrivo, sento l'esigenza di estraniarmi, di osservare me stesso da lontano, infatti lavoro sulle immagini".
Ora è più chiaro perché "L'uomo intero" (dall'album "Prima di essere un uomo" del 1995) è una delle sue canzoni a cui è più affezionato: "Curiosamente, ho capito che parlava di mio padre e del nostro rapporto solo dopo averla incisa e riascoltata con più calma".
Crescendo, si aggiungono nuovi stimoli: per la musica, Buena Vista Social Club, Manu Chao, Orishas, Ben Harper, Alanis Morissette, Subsonica? Per la letteratura, Camilleri, Baricco e l'americano Turtledove (un professore universitario di storia bizantina, autore di avvincenti romanzi che mescolano cenni storici a invenzioni narrative di fantascienza).


Carriera
Nel 1994 pubblica il suo album d'esordio, intitolato semplicemente "Daniele Silvestri". E subito fioccano le prime gratificazioni: vince il Premio Tenco come migliore opera prima dell'anno; fa il bis nel referendum della rivista "Musica & Dischi" (sempre come miglior esordio) e partecipa a "Sanremo giovani" con il brano "Voglia di gridare", che lo catapulta sul palco del Teatro Ariston.

Partecipa nella sezione "Giovani" del Festival di Sanremo 1995 con "L'uomo col megafono": canta seduto su uno sgabello, mostrando alcuni cartelli colorati con le frasi più significative della canzone. Si classifica all'ultimo posto, lo stesso piazzamento ottenuto anni prima da Vasco Rossi con "Vita spericolata". E proprio come successe al Blasco, e ad altri "bocciati eccellenti", l'ultimo posto si rivelerà foriero di notevoli soddisfazioni: il suo talento viene riconosciuto subito da una giuria di autori, che assegna il Premio Volare a "L'uomo col megafono" come miglior testo letterario della gara sanremese.
Il secondo album, "Prima di essere un uomo", conquista il disco d'oro e viene segnalato da "Musica & Dischi" fra i dieci migliori del 1995. Il singolo estivo "Le cose in comune", uno dei più programmati dalle radio, vince il Premio Tenco come miglior canzone dell'anno: la gioia di Daniele Silvestri raddoppia nel vedere l'altro suo pezzo, "L'uomo col megafono", votato al secondo posto.

Instancabile, nel 1996 firma la sua prima colonna sonora ("Cuori al verde" di Giuseppe Piccioni, con Margherita Buy e Gene Gnocchi) e incide "Il dado", un album singolo però diviso in due facciate, quindi in due cd. A giudicare dall'accoglienza del pubblico nei concerti, la canzone manifesto di quel disco è "Cohiba", dedicata a Ernesto Che Guevara e coerente con le idee politiche di Silvestri, che si è sempre dichiarato comunista, grande estimatore del Che e sostenitore della causa cubana e dell'obiezione di coscienza (ha fatto il servizio civile presso Italia Nostra). Cohiba è la più famosa marca di sigari cubani.
Nel cd "Il dado" (esattamente 6 minuti e 41 secondi dopo "Aiutami", l'ultima traccia della "facciata B") è presente una ghost-track intitolata "Rappresaglia": Silvestri suona la batteria e Max Gazzè il basso. Lo stesso Gazzè figura nella band che lo accompagna nel tour italiano durato un anno intero. Le esibizioni dal vivo, certamente utili per promuovere il disco, sono soprattutto un mezzo per offrire il proprio contributo alle cause in cui crede, a partire dal raduno musicale contro le mine antiuomo (a Roma nel novembre '96) dove canta "La bomba".

Nel 1997 sale sul palco del Primo Maggio a Roma; partecipa a Milano al concerto per Adriano Sofri, Ovidio Bompressi e Giorgio Pietrostefani; si esibisce al Premio Città di Recanati e ad Arezzo Wave; quindi il 31 luglio vola a l'Avana (Cuba) per il Festival della Gioventù Comunista. Organizza anche un mini tour nelle scuole superiori di tutta Italia, nel quale fa suonare come band di supporto i gruppi musicali degli studenti.
Il teatro offre nuove forme d'espressione al suo talento poliedrico. A maggio ricopre il triplice ruolo di autore (a quattro mani con Rocco Papaleo), attore (sempre al fianco di Papaleo) e cantante nello spettacolo "Rosso fiammante bloccato neve dubbio vetro tesi infinito": "È stata un'esperienza fantastica, che ho intenzione di riportare in scena appena possibile". La collaborazione con Rocco Papaleo prosegue nel disco di quest'ultimo ("Che non si sappia in giro") con il duetto "Foca".
Pochi mesi più tardi (21 ottobre '97) va in scena a Cesena la prima di "Frankensteinmusical", un musical di Antonello Dose, Marco Presta e Tullio Solenghi. Daniele Silvestri è autore delle canzoni.
Firma anche "Al fratello che non ho" e "Il fiume e la nebbia", due brani contenuti nel disco di Fiorella Mannoia "Belle speranze" (uscito in quei giorni).

Il 1998 si apre con il secondo album dei Tiromancino: Silvestri vi partecipa nella duplice veste di co-autore e co-interprete del brano "La storia" e come autore di "Dying Again".
Riceve il Premio Ciampi (creato dal Comune di Livorno per commemorare il musicista Piero Ciampi) e il Premio Mariposa (sezione giovani), assegnato dall'omonima associazione culturale per i testi dell'album "Il dado".
Scrive i testi di due canzoni ("Iolanda" e "Sete") per la commedia teatrale "Domani notte a mezzanotte qui" di Angelo Orlando. In questa occasione nasce la storia d'amore con l'attrice Simona Cavallari: oggi la sua compagna è in dolce attesa del loro primo figlio.
Dopo il teatro, si cimenta anche nel cinema: compone le musiche del film "Barbara" (con Valerio Mastandrea), nel quale appare in un cameo recitando la parte di se stesso.

Torna in gara al Festival di Sanremo nel 1999 (sezione big) con il brano "Aria" contro la pena di morte. La classifica migliora sensibilmente: ultimo nel '95 fra i giovani, in questa edizione si piazza fra i migliori otto. Immutata nel tempo, invece, la stima di giornalisti e personaggi dello spettacolo: riceve il Premio della Critica, intitolato a Mia Martini, e quello della giuria per il miglior testo.
Il singolo "Aria" ha vita breve, giusto il tempo del festival, perché tutte le stazioni fm del Paese trasformano subito il nuovo singolo "Amore mio" in una strepitosa hit radiofonica.
Il primo aprile '99 esce "Sig. Dapatas", il suo quarto album. Il titolo è l'anagramma delle iniziali delle singole canzoni contenute nel disco. Ci sono dispute dialettiche sull'esatta posizione dell'accento: Silvestri lo pone sulla terza sillaba (dapatàs), ma non ripudia nemmeno quello sulla seconda (dapàtas). "È un nome di pura invenzione: ognuno è padrone di pronunciarlo come meglio crede".
Un mese più tardi è di nuovo protagonista del Concerto del Primo Maggio con "Aria", "Amore mio" e l'immancabile "Cohiba".
In estate arriva un altro riconoscimento, ancora più prestigioso perché intitolato a un cantautore fondamentale per la sua crescita artistica: il Premio Lunezia, infatti, gli conferisce la Laurea De Andrè per "Aria". In autunno, invece, esce l'album "Microchip emozionale" dei Subsonica, uno dei suoi gruppi preferiti "dell'ultima ora": Daniele canta nel brano "Liberi tutti".

Premi, concerti e collaborazioni proseguono nel 2000: riceve il Tributo ad Augusto Daolio in occasione dell'annuale raduno dei fans dei Nomadi; suona "Aria" e "Cohiba" in un live contro la pena di morte (il 7 luglio a Pescara); firma il testo di cinque canzoni ("La rivoluzione", "K.N.A.", "Automaticamente", "La quiete che verrà" e "Polvere") contenute in "Serendipity", il disco della P.F.M. uscito in autunno.
Rinfrescando il suo passato da busker, breve ma intenso, il 23 settembre partecipa alla quarta edizione di Stradarolo - Festival Internazionale di Musica, Teatro e Arte su Strada, una manifestazione curata dai suoi amici del gruppo Têtes de Bois, che organizza esibizioni dal vivo in luoghi inusuali come i vicoli e le piazze di Zagarolo e Genazzano e perfino nei distributori di benzina delle strade statali.
Un mese più tardi pubblica il greatest hits "Occhi da orientale" con tre brani inediti: la title track, "Testardo" e "Cuore di cera".
Il suo palmares teatrale si arricchisce di una nuova prestigiosa opera: compone le musiche di "Tango", lo spettacolo di Francesca Zanni ispirato al dramma dei desaparecidos argentini, trasmesso di recente dalla Rai.

Il 2001 è segnato da avvenimenti personali tragici (la scomparsa del padre), piacevoli (lo scudetto della Roma) ed emozionanti (la notizia che la sua compagna, l'attrice Simona Cavallari, aspetta il loro primo figlio).
Sul fronte musicale, Daniele dedica l'intero anno alla stesura delle canzoni per il nuovo disco, che inizia a registrare il giorno della Befana del 2002, anno che lo vede per la terza volta sul palco del Teatro Ariston e nel quale torna a incrociare la strada degli amici Têtes de Bois. Sta per uscire, infatti, il loro nuovo disco, "Ferrè, l'amore e la rivolta", nel quale Silvestri ha tradotto in italiano e co-interpretato il brano "Non si può essere seri a 17 anni".

La partecipazione a Sanremo con "Salirò" è segnata dalla serata finale in cui Silvestri porta sul palco l'attore-ballerino Fabio Ferri per un indimenticabile sketch a sorpresa. "Unò-duè", il suo sesto album uscito in concomitanza con il Festival staziona tra i primi posti delle classifiche per molte settimane mentre "Salirò" è il singolo più suonato in radio del 2002 e si aggiudica ben quattro premi agli Italian Music Awards: miglior singolo, videoclip, arrangiamento e composizione musicale. L'anno si conclude con un concerto indimenticabile a Praca da Independencia a Maputo in Mozambico (1 novembre) in cui Silvestri, invitato dalla ONG Movimondo, suona davanti a migliaia di mozambicani.

Nel maggio 2003 la Pendragon pubblica il libro fotografico "l'autostrada", raccolta ad immagini di un anno di tour integrato da testi inediti, articoli di Silvestri stesso e da un cd rom con materiale mai pubblicato.

A Gennaio del 2004 esce il doppio CD Live "Livre Transito" preceduto dal singolo "Kunta Kinte" scritto a 4 mani con Frankie Hi-Nrg e a luglio nasce il secondo figlio. Il 4 ottobre torna a Maputo per il secondo concerto in Mozambico, questa volta insieme all'amico ed ex suo bassista Max Gazzè.

Enzo Miceli è da 10 anni il produttore di tutti i dischi di Daniele Silvestri: una collaborazione artistica mai interrotta in cui ha accompagnato "l'uomo col megafono" in tutta la sua carriera.


I musicisti che hanno suonato e che suonano attualmente insieme a Daniele:
Jose Ramon Caraballo (attivo)
Piero Monterisi (attivo)
Emanuele Brignola (attivo)
Gianluca Misiti (attivo)
Maurizio Filardo (attivo)
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sil 94
view post Posted on 20/3/2007, 18:20




complimenti
 
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TSencomruTS
view post Posted on 20/2/2013, 22:47




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